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La crescita inarrestabile di Nvidia: l’impatto dell’intelligenza artificiale sul valore azionario

10 Dicembre 2024 di admin

Nel 2023, Nvidia ha registrato una crescita straordinaria del 235% nel suo valore azionario, spinta dalla sua leadership nel settore dell’intelligenza artificiale (IA) e dalla domanda robusta nei suoi segmenti di data center. Questo articolo esplora in dettaglio le ragioni dietro questo impressionante aumento di valore, analizzando le strategie dell’azienda, le previsioni degli analisti e le implicazioni future per gli investitori.

Nvidia ha consolidato la sua posizione come leader nell’innovazione dell’IA, investendo massicciamente in ricerca e sviluppo e capitalizzando su tendenze emergenti come l’apprendimento automatico e i veicoli autonomi. Questo ha aperto nuove opportunità di mercato e rafforzato la sua presenza in settori ad alta crescita.

L’azienda ha continuato a lanciare prodotti rivoluzionari che hanno rafforzato la sua posizione di mercato. I suoi chip GPU sono diventati essenziali per il funzionamento di complessi algoritmi di IA, e la sua piattaforma software CUDA consente agli sviluppatori di ottimizzare le prestazioni per applicazioni IA-intensive.

Effettivamente la crescita di Nvidia è stata così alta da non essere prevista da nessun modello di Borsa Virtuale.

Analisi Finanziaria e Performance di Mercato

Nvidia, una delle aziende leader nel settore dei semiconduttori e dell’intelligenza artificiale, ha previsto un incremento eccezionale dei suoi ricavi per il quarto trimestre del 2023. La compagnia ha annunciato che si aspetta di triplicare i suoi introiti, un risultato notevole che riflette una domanda sempre più forte e continua nei suoi segmenti chiave, soprattutto nei data center e nelle tecnologie per l’intelligenza artificiale.

  • Fattori di Crescita: Espansione nel Settore dei Data Center: Nvidia ha visto una crescita sostenuta nella domanda di GPU ad alte prestazioni utilizzate per il computing in cloud e applicazioni di intelligenza artificiale, spingendo la produzione e la distribuzione su larga scala.
  • Innovazioni in Intelligenza Artificiale: L’investimento continuo in R&D ha permesso a Nvidia di rimanere all’avanguardia nelle tecnologie di IA, con nuovi prodotti e soluzioni che hanno attratto un ampio interesse commerciale.
  • Partnership Strategiche e Espansione del Mercato: Collaborazioni con giganti della tecnologia e dell’automotive per lo sviluppo di sistemi avanzati di guida autonoma hanno aperto nuove vie di entrate.
  • Reazioni del Mercato e Analisi degli Analisti: Gli analisti finanziari hanno risposto con forte ottimismo alle previsioni di Nvidia, suggerendo che la società è ben posizionata per mantenere una traiettoria di crescita aggressiva.
  • Valutazioni degli Analisti: La maggior parte degli analisti ha riaffermato la valutazione di “Acquisto” per le azioni Nvidia, con target di prezzo elevati che riflettono un potenziale di apprezzamento significativo. Ad esempio, un noto analista di Bank of America ha impostato il target di prezzo a $700, indicando un potenziale di crescita del 43.18% rispetto ai livelli attuali.
  • Previsioni di Prezzo: Basandosi su modelli di valutazione avanzati, che includono multipli di guadagni e analisi comparativa di mercato, gli analisti prevedono che il prezzo delle azioni Nvidia possa vedere un incremento significativo nei prossimi 12 mesi, supportato da una solida performance operativa e finanziaria.

azioni nvidia

Sfide e Rischi

Nonostante le promettenti prospettive di crescita, Nvidia affronta una serie di sfide e rischi che potrebbero influenzare il suo percorso futuro e il valore azionario.

  1. Concorrenza Intensificata:  Nvidia opera in un settore altamente competitivo, dove aziende come AMD e Intel stanno costantemente lavorando per migliorare le loro offerte di GPU e soluzioni per data center. La concorrenza per l’innovazione tecnologica è feroce e richiede continui investimenti in ricerca e sviluppo per mantenere un vantaggio competitivo.
  2. Dipendenza da Settori Specifici: Una significativa porzione dei ricavi di Nvidia proviene dal mercato dei videogiochi e dei data center. Questa dipendenza da settori specifici può esporre l’azienda a rischi legati a rallentamenti in queste industrie, come variazioni nella domanda di consumer electronics o riduzioni di budget IT nelle grandi aziende.
  3. Impatti Regolatori e Geopolitici: Le operazioni globali di Nvidia possono essere influenzate da cambiamenti nelle politiche commerciali e tensioni geopolitiche, specialmente tra Stati Uniti e Cina, due mercati chiave per Nvidia. Le restrizioni all’export, i dazi doganali e altre misure protezionistiche possono influenzare significativamente i costi operativi e le opportunità di mercato.
  4. Rischi Tecnologici e di Sicurezza: Come leader tecnologico, Nvidia deve gestire i rischi associati alla sicurezza dei suoi prodotti. Le vulnerabilità potrebbero non solo compromettere la sicurezza dei consumatori ma anche danneggiare la reputazione dell’azienda e la fiducia del cliente, con conseguenti impatti finanziari negativi.
  5. Volatilità del Mercato: L’industria dei semiconduttori è nota per la sua volatilità. Fattori come l’innovazione rapida, i cicli di prodotto brevi e i cambiamenti nelle preferenze dei consumatori possono portare a fluttuazioni significative nei prezzi delle azioni.
  6. Valutazione del Rischio: Gli investitori devono valutare attentamente come questi rischi potrebbero influenzare il loro impegno in Nvidia. Una strategia di investimento ben considerata terrà conto sia delle opportunità che dei potenziali ostacoli, bilanciando saggiamente l’ottimismo sulle prospettive di crescita con una prudente considerazione dei rischi emergenti.

Implicazioni per gli Investitori

Per gli investitori, Nvidia rappresenta un’opportunità intrigante ma anche un investimento che richiede una valutazione attenta del rapporto rischio-rendimento. Considerando il suo ruolo centrale nell’IA e la tecnologia di data center, Nvidia è posizionata per rimanere all’avanguardia nell’innovazione tecnologica:

  • Potenziale di Crescita: Investire in Nvidia offre l’opportunità di partecipare alla crescita delle tecnologie emergenti, soprattutto nell’intelligenza artificiale e nel computing grafico. Gli investitori possono beneficiare dell’espansione continua dell’azienda in nuovi mercati e tecnologie all’avanguardia.
  • Valutazione e Timing: La valutazione delle azioni di Nvidia può apparire elevata, specialmente in periodi di forte crescita del mercato azionario. Gli investitori devono considerare il timing dell’acquisto, cercando momenti in cui la valutazione è relativamente bassa rispetto ai fondamentali dell’azienda.
  • Diversificazione e Gestione del Rischio: Data la volatilità del settore tecnologico, gli investitori dovrebbero considerare Nvidia come parte di un portafoglio diversificato, per mitigare il rischio di perdite significative legate a un singolo investimento.
  • Visione a Lungo Termine: Nvidia richiede un approccio d’investimento a lungo termine, dato l’impegno continuo in R&D e l’adattamento ai cicli tecnologici rapidi. Gli investitori dovrebbero prepararsi per possibili fluttuazioni di breve termine, mantenendo la fiducia nelle prospettive a lungo termine dell’azienda.
  • Monitoraggio Continuo: Gli investitori devono rimanere informati sugli sviluppi dell’azienda e del settore, includendo nuovi prodotti, partnership strategiche e cambiamenti normativi. Un monitoraggio attento può aiutare a identificare opportunità e minacce potenziali per il proprio investimento.

Conclusione

Guardando al futuro, il posizionamento di Nvidia nel mercato dell’IA e la continua espansione nel settore dei data center suggeriscono che il 2024 potrebbe offrire ulteriori rendimenti positivi. Gli investitori attenti e informati faranno bene a monitorare da vicino le evoluzioni di Nvidia, pronti a capitalizzare sulle opportunità che l’evoluzione tecnologica è destinata a presentare.

L’ascesa straordinaria di Nvidia nel 2023 è un chiaro indicatore delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e del deep learning come motori di crescita economica nel ventunesimo secolo. Gli investitori che hanno partecipato a questa crescita hanno visto il valore delle loro partecipazioni aumentare notevolmente, ma la storia di Nvidia ci insegna anche che l’innovazione tecnologica non è priva di sfide.

Innovazione Sostenuta e Crescita Futura

La capacità di Nvidia di mantenere la sua posizione di leader nel mercato dipende dalla sua continua innovazione. L’azienda ha dimostrato una straordinaria abilità nel prevedere e guidare le tendenze tecnologiche, ma deve continuare a investire in ricerca e sviluppo per mantenere questo slancio. Per gli investitori, questo implica una visione a lungo termine e la comprensione che le fasi di elevato investimento e potenziali fluttuazioni dei profitti sono parte integrante del percorso verso guadagni sostanziali.

Rischi e Gestione Prudente dell’Investimento

Investire in Nvidia, come in qualsiasi azienda tecnologica di punta, comporta notevoli rischi. La volatilità del settore tecnologico, le incertezze geopolitiche, e le dinamiche competitive sono tutti fattori che possono influenzare drasticamente il valore delle azioni. Gli investitori saggi faranno bene a considerare questi rischi, diversificando i loro portafogli per proteggersi da eventuali turbolenze del mercato e utilizzando strumenti di gestione del rischio come gli stop-loss per mitigare le potenziali perdite.

La Tecnologia Come Forza Motrice

La storia di Nvidia dimostra il potere trasformativo della tecnologia nelle nostre vite e nelle nostre economie. Per gli investitori, partecipare a questa trasformazione offre non solo potenziali ritorni finanziari ma anche la possibilità di contribuire al progresso di tecnologie che possono cambiare il mondo. Tuttavia, è fondamentale rimanere informati e consapevoli, poiché il mondo della tecnologia evolve rapidamente e richiede una costante rivalutazione delle strategie d’investimento.

In sintesi, mentre Nvidia si prepara per un altro anno che si preannuncia ricco di sviluppi e sfide, gli investitori devono rimanere vigili, informati e strategici. Il percorso può essere complesso e pieno di incognite, ma per coloro che sono preparati, le ricompense possono essere notevolmente elevate. Gli investimenti in Nvidia, e nel settore tecnologico in generale, non sono solo una scommessa sul presente, ma un investimento nel futuro della nostra società digitale e interconnessa.

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Upgrade di Sistema per la Criptovaluta Dash

14 Novembre 2017 di admin

Si chiama Dash e molto spesso è stata sottovalutata, la cripto valuta con la D maiuscola nel logo e con un costo per transazione ormai vicino allo zero.

dash transazioni veloci

Il costo delle transazioni è ormai alla base di litigi tra minatori e utenti finali, discussioni sul chi diventerà la moneta digitale del futuro e di adozione per le masse, o di chi spodesterà il Bitcoin da Re assoluto delle Crypto Currencies, come usano dire i nostri amici americani.

A seguito del pazzo weekend, dove abbiamo ammirato Bitcoin Cash salire al numero due delle criptovalute per market cap e Bitcoin scendere, proprio Dash ha visto un prezzo per moneta salire a quasi $500, record di sempre.

Molti record e molte speculazioni di trading negli ultimi giorni. Vuoi investire anche tu nelle criptovalute e prima degli altri? Clicca qui

La stessa criptovaluta Dash ha effettuato un miglioramento di Sistema che  aumenta il numero dei blocchi a 2mb, garantendo costi di transazioni 10 volte inferiori a quanto fossero fino ad oggi. Se prima la fee media di transazione era di 3 cents, ora stiamo parlando di 0.00001 per una transazione regolare e di 0.0001 per una transazione detta “InstantSend”

Con questo upgrade e 2.5 intervalli per ogni blocco, si tratta di un equivalente di 8mb di grandezza dei blocchi per una cripto moneta come Bitcoin con 10 minuti di intervallo per ogni blocco. Questo significa che, senza nessun miglioramento futuro, Dash è in grado di supportare un aumento di traffico del network 8 volte più grande del Bitcoin prima che iniziasse ad avere problemi di usabilità.

Il CEO di Dash, Ryan Taylor ha dichiarato:

dash cripto ceo

“ Siamo un network focalizzato sui pagamenti, e crediamo fortemente che mantenere costi di transazione bassi rappresenti un requisito essenziale per mantenere un Network in salute”  Ed Ancora “ Dash sta silenziosamente diventando un Network come Bitcoin un tempo promise di diventare “

Esattamente, Bitcoin promise di diventare un network veloce e poco costoso per i suoi users. Bitcoin Cash lo promette ora. Ma Dash sembra essere pronto per la sfida e prima delle altre criptovalute!

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Bitcoin e Bitcoin Cash in un weekend di fuoco

14 Novembre 2017 di admin

Il Bitcoin Cash sembra aver superato con successo un upgrade del software e la cosidetta “Hard Fork” al ritorno dal fine settimana; il tutto a seguito di un weekend di fuoco, dove il BTH stesso si è posizionato, con forza, al secondo posto per Valore di mercato cripto totale e sotto il Bitcoin, spodestando, per qualche minuto, l’Ethereum di Vitalik Buterin.

criptovaluta del momento

Il Bitcoin Cash ha raggiunto, per pochi minuti, il prezzo di 2132 EUR, record storico per la criptovaluta, generata dalla discussa fork dal Bitcoin, per poi scendere e salire, con un prezzo, al momento della stesura di questo articolo, di 1132 Euro e un 10% di crescita nelle ultime 24 ore. Ma si è trattato di una pura speculazione chiamata “Pump & Dump” , salita e discesa, a beneficio di chi l’ha manovrata per guadagnare soldi con le criptovalute e dalla differenza del prezzo di mercato.

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Detto questo, sembra proprio che il Bitcoin Cash sia l’unica possibile alternativa al Bitcoin, così continuano a “gridare” i Tre Moschettieri delle Monete Virtuali:

Roger Ver, uno dei primi investitori nel bitcoin, Calvin Ayre multi billionare e Craig Wright, presunto creatore del Bitcoin con il NickName “ Satoshi Nakamoto “.

bitcoin cash cripto moneta

Loro sono convinti che il Bitcoin Cash sia la vera moneta virtuale da dover adottare come metodo di pagamento digitale e il vero Bitcoin. Perchè, sempre secondo loro, il Bitcoin si sarebbe allontanato dalla “Vision” del suo creatore  (Dr Craig Wright?)

Fatti alla mano il bitcoin resta ancora la criptovaluta più tradata del momento, con maggiore market cap e con il prezzo più alto del mercato, oltre che la più famosa.

Nonostante questo si parla con insistenza di un flip che potrebbe avvenire, dove BTH prenderebbe il posto di BTC, ma i fatti dimostrano il contrario, al momento.

Anzi, esistono documenti e istruzioni per boicottare il Bitcoin in maniera illecita con attacchi spam per alzare i costi e rallentare le transazioni del bitcoin stesso e sminuire il suo valore e immagine nel mercato.

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A favore del Bitcoin Cash, con questo ultimo updgrade e fork, è fondamentale ricordare che la maggioranza dei nodi del network blockchain (82%) sono passati ora al nuovo software, il quale permetterà di avere delle regole di retribuzioni molto attrattive per i minatori di criptovalute.

Fino ad ora i minatori stanno passando da Bitcoin a Bitcoin cash e scelgono dove minare in base al guadagno. I blocchi del Bitcoin Cash sono difficili da minare ogni 600 secondi, con l’upgrade la difficoltà dovrebbe scendere a favore dell’ incasso. Allo stesso tempo, restano problemi legati a questo upgrade:  le nuove regole prevengono constantemente conferme veloci per gli utenti, e cambiano l’agenda di emissione della moneta virtuale.

Staremo a vedere chi vincerà la Guerra delle CriptoMonete tra Bitcoin e Bitcoin Cash, sempre in allerta, perchè altre CriptoValute sembrano salire di valore e potrebbero rappresentare una minaccia per la TOP5 Crypto Currencies Market Cap del momento.

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Ibl Banca andrà in Borsa a novembre

4 Novembre 2015 di admin

Il gruppo, specializzato in piccoli prestiti a dipendenti e pensionati attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è arrivato a un punto di svolta, un’occasione ghiotta per coloro che giocano in Borsa.

Secondo Mario Giordano, amministratore delegato e uno dei principali azionisti di Ibl Banca, presto partirà il road show di presentazione dell’offerta pubblica delle azioni, con varie tappe: Milano, Londra, New York, Boston, Francoforte, Parigi infine la Svizzera».

Si prevede che a novembre avvenga la quotazione in Borsa di Ibl Banca. Nei prossimi giorni arriverà il via libera di Consob al prospetto informativo. Il gruppo, specializzato in piccoli prestiti a dipendenti e pensionati attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è arrivato a un punto di svolta, secondo Mario Giordano, amministratore delegato e uno dei principali azionisti di Ibl Banca.

C’è una ripartenza non solo dei mutui, ma anche dei piccoli prestiti. Cambiano anche le motivazioni sulla richiesta di un finanziamento. Il fatto che fin o a poco tempo fa venivano chiesti finanziamenti per aiutare il figlio disoccupato o per pagare gli studi ai nipoti e oggi in molti richiedono credito per acquistare auto, mobili, elettrodomestici o per ristrutturare casa, sta ad indicare che c’è una ripresa dei consumi. Sembra perciò che qualcosa si stia muovendo. Andranno in Borsa almeno il 35% del capitale, più la greenshoe, l’opzione di acquisto di azioni riservata alle banche collocatrici. Come soci principali resteranno la società Deltasei e la famiglia d’Amelio con la holding Sant’Anna. Insieme sigleranno un patto di sindacato per controllare una quota di poco superiore al 60%.

Con l’ingresso in Borsa si ha così l’opportunità per crescere, rafforzare il patrimonio. Il gruppo ha una storia lunga oltre 80 anni, è nato nel 1927 e ora si apre un nuovo ciclo. Se ci dovesse essere un’offerta dall’estero, l’idea son sarebbe male, ma sarà valutata nell’interesse di tutti gli azionisti. Però non c’è l’intenzione di cedere il gruppo, ma continuare a crescere valutando anche possibili acquisizioni. Per esempio società specialiste nella cessione del quinto, controllate da banche che hanno già stock di credito e possano garantire una buona distribuzione del servizio.

Ibl è già al primo posto nella cessione del quinto, secondo la classifica di Assofin, con una quota di mercato del 13%. Ma si prevede di prendere un’altra fetta di mercato pari al 5-6%, attraverso acquisizioni o beneficiando del riassetto dei concorrenti. Ci sono stati operatori che hanno tenuto comportamenti poco trasparenti con i loro clienti e in alcuni casi hanno rasentato la truffa. La riforma di Banca d’Italia va considerata anche come una operazione di pulizia. Con le nuove regole Bankitalia vuole fare selezione ed eliminare gli operatori non conformi e quelli che usano comportamenti aggressivi con i clienti. Un errore è stato fatto anche da molte banche che offrivano la cessione del quinto dello stipendio ma appaltando questo servizio a soggetti terzi poco trasparenti col risultato che poi non controllavano più l’attività di prestito e riscossione dei crediti. Sono stati fatti accordi con Banche quali Barclays, il Credito Valtellinese e la Banca del Fucino e nei prossimi mesi si potrebbero siglare intese con altre 2-3 banche.

I primi sei mesi del 2015 sono stati chiusi con un utile netto di 30,1 milioni, in crescita del 3% rispetto a un anno fa. La raccolta da clientela è stata circa 1,3 miliardi, in linea con l’anno scorso. E’ cresciuta anche la raccolta della banca online: 17mila clienti con depositi in media di circa 70 mila euro.
Nel 2009 sono stati comprati 31 negozi finanziari. Sono partiti con 40 dipendenti oggi sono a quota 500, con 18 filiali in tutta Italia.

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Poste in borsa – Il debutto a piazza a Piazza Affari

30 Ottobre 2015 di admin

Il Tesoro incasserà quasi 3,4 miliardi di euro, destinati alla riduzione del debito. E’ una delle più importanti quotazioni dell’anno. Il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha aggiunto che è un’operazione che conferma la fiducia dei mercati nel Paese. Dimostra che l’Italia ha forti capacità manageriali e imprenditoriali. Adesso avanti con Enav ed Fs”. Il debutto in Borsa è atteso per il 27 ottobre.

Padoan: “Le risorse andranno a riduzione del debito. I mercati hanno fiducia nell’Italia, adesso avanti con la privatizzazione di Fs ed Enav”. Orfini (Pd): “Meglio spenderli per investimenti”. Caio: “Siamo molto soddisfatti”. Il 27 ottobre il debutto a Piazza Affari.

Il Ministro afferma di avere delle perplessità sulla destinazione delle risorse. Egli sostiene “abbiamo un debito pubblico di circa duemila miliardi e tre miliardi di riduzione una tantum sono una goccia nel mare, uno spreco”. Orfini ritiene che sarebbe meglio che fossero destinati agli investimenti.

Con questo prezzo la capitalizzazione di Poste ammonta a 8,8 miliardi
, mentre la domanda di titoli si è attestata a 3,3 volte l’offerta globale considerando tutto il range ristretto di 6,5-6,75 euro indicato dal consorzio dei collocatori. Il collocamento istituzionale, che riguarda 317,1 milioni di titoli pari al 70% del totale, è stato coperto 3,6 volte mentre la parte rivolta al pubblico indistinto (135,9 milioni di azioni) ha ricevuto un ammontare di ordini pari a 2,85 volte.

Come emerso nel corso del collocamento, le prenotazioni sono arrivate da investitori istituzionali italiani e esteri di alta qualità comprendenti anche fondi sovrani e grandi gestori internazionali. Prima dell’avvio dell’operazione, il ministero aveva annunciato l’intenzione di perseguire una politica dei dividendi nel prossimo biennio, 2015-16, pari ad “almeno l’80%” dell’utile netto consolidato: sulla base delle stime degli analisti e del probabile prezzo di collocamento, il dividend yield supererebbe il 4,5%.

L’amministratore delegato di Poste si è dimostrato molto soddisfatto. Francesco Caio ha affermato che il prezzo lo fa il mercato e il mercato ha sempre ragione. “Abbiamo fatto un bel lavoro, siamo molto contenti perché abbiamo portato l’Italia in giro per il mondo”. Gli investitori istituzionali che hanno aderito all’offerta di Poste italiane “sono di altissima qualità sia per tipologia che per provenienza geografica” ha poi aggiunto il direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via, mentre il capo delle segreteria tecnica Fabrizio Pagani ha detto: “Abbiamo tutta la tipologia di investitori”.

“Uno degli aspetti più interessanti di questa operazione è stato il gioco di squadra dell’intero sistema paese, dalle varie autorità coinvolte fino all’azionista e, ovviamente, alla società. E questo è stato suggellato dal forte apprezzamento da parte degli investitori sia italiani che internazionali che si sono dimostrati fin da subito entusiasti del management e della proposta di investimento. È stato un onore e un piacere aver potuto accompagnare la società lungo tutto questo percorso che, ne sono convinto, sarà storico per l’Italia”. E’ quanto ha commentato Luigi Labbate, responsabile equity advisory per l’Italia di Rothschild, advisor di Poste nel processo di privatizzazione.

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I colossi dell’alta tecnologia americana battono le attese di bilancio

30 Ottobre 2015 di admin

Utili oltre le attese per tre big americane dell’hitech, Alphabet, la holding a cui fa capo Google, chiude il terzo trimestre con un utile netto e ricavi in aumento, annunciando allo stesso tempo un piano di riacquisto di azioni proprie da 5,1 miliardi di dollari. Amazon torna a sorpresa in nero, mentre l’utile di Microsoft balza grazie al cloud.

I colossi più innovativi dell’alta tecnologia americana dimostrano che le loro performance sono oggi a prova degli affanni dell’economia globale. Alphabet – la ex Google – Amazon e Microsoft hanno tutte e tre battuto nettamente le attese di bilancio, mettendo in evidenza una crescita e una redditività capace di sostenere le loro valutazioni in Borsa.

Alphabet, forte dell’espansione delle ricerche online via smartphone, ha guadagnato nel dopo mercato il 9%, spingendo le azioni al nuovo record assoluto di 745,75 dollari. Amazon, facendo leva sulla continua espansione dei suoi servizi Internet per riportare a sorpresa utili anzichè perdite, si e’ impennata dell’11% a 623 dollari. Microsoft è balzata del 7% oltre quota 50 dollari sull’onda della diffusione di window 10 e dei suoi successori nel cloud per le aziende.

Alphabet, che vanta una cassaforte con 73 miliardi di dollari di liquidità, ha anche stupito positivamente gli investitori con un piano di riacquisto di azioni proprie da 5,1 miliardi che ha ulteriormente sostenuto le quotazioni. Da gennaio la società comincerà a riportare risultati separati per la divisione “core” raggruppate sotto il marchio Google – motore di ricerca, YouTube e Android – e per le attivita’ piu’ rischiose e meno redditizie che guardano al futuro.

La maggior trasparenza finanziaria in questo modo sposata dal gruppo, ragione della creazione a luglio della nuova holding Alphabet di cui Google è adesso una controllata, e’ stata ad oggi premiata da un rialzo di oltre il 25% dei titoli, abbastanza per una capitalizzazione di mercato che sfiora i 500 miliardi. I profitti trimestrali sono stati di 3,98 miliardi, in rialzo del 45%, pari a 5,73 dollari per azione e a 7,35 quando depurati da alcuni oneri. Gli analisti avevano previsto 7,20. Il fatturato e’ salito del 13% a 18,68 miliardi. Esclusi i pagamenti a società terze per il traffico Internet che le inviano, il giro d’affari è stato di 15,1 miliardi contro i 15,04 attesi. Se poi si escludono gli effetti delle tensioni valutarie le entrate sono lievitate del 21 per cento. La raccolta pubblicitaria online che domina, compreso il segmento mobile, è aumentata ancora: i click pagati sono saliti del 35% e anche considerando un calo nei prezzi medi del 16%.

Amazon sorprende tornando in nero. E i titoli volano nelle contrattazioni after hour, dove arrivano ai massimi storici. L’utile netto si e’ attestato a 79 milioni di dollari a fronte del rosso record dello scorso anno con il flop dello smartphone Fire, che ha costretto Amazon a 170 milioni di dollari di svalutazioni. I ricavi salgono del 23% a 25,4 miliardi di dollari, al di sopra dei 24,9 miliardi di dollari attesi. Per il trimestre in corso Amazon prevede ricavi 33,5-36,75 miliardi di dollari.

La rinvigorita vecchia Microsoft, infine, non ha tradito. L’azienda di Redmond, nel suo primo trimestre fiscale, ha riportato profitti per 4,62 miliardi di dollari, in rialzo dai 4,54 miliardi di un anno prima. Gli utili depurati di alcune voci straordinarie sono stati pari a 67 centesimi per azione contro i 59 centesimi pronosticati dagli analisti. Il giro d’affari e’ stato di 21,7 miliardi, in calo del 12% ma a sua volta migliore dei 21,03 miliardi attesi.

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