• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria

Borsa RumorsBorsa Rumors

Come giocare in borsa | Borsa Rumors

  • Diventare trader
  • Il trading funziona?
  • Forum trading online?
  • Guide
    • Borsa per principianti
    • Guadagnare in Borsa: istruzioni per l’uso
    • Investire in Borsa con le opzioni binarie
    • Borsa virtuale: a che serve?
Ti trovi qui: Home / Archivi per News

News

Upgrade di Sistema per la Criptovaluta Dash

14 Novembre 2017 di admin

dash transazioni veloci

Si chiama Dash e molto spesso è stata sottovalutata, la cripto valuta con la D maiuscola nel logo e con un costo per transazione ormai vicino allo zero.

dash transazioni veloci

Il costo delle transazioni è ormai alla base di litigi tra minatori e utenti finali, discussioni sul chi diventerà la moneta digitale del futuro e di adozione per le masse, o di chi spodesterà il Bitcoin da Re assoluto delle Crypto Currencies, come usano dire i nostri amici americani.

A seguito del pazzo weekend, dove abbiamo ammirato Bitcoin Cash salire al numero due delle criptovalute per market cap e Bitcoin scendere, proprio Dash ha visto un prezzo per moneta salire a quasi $500, record di sempre.

Molti record e molte speculazioni di trading negli ultimi giorni. Vuoi investire anche tu nelle criptovalute e prima degli altri? Clicca qui

La stessa criptovaluta Dash ha effettuato un miglioramento di Sistema che  aumenta il numero dei blocchi a 2mb, garantendo costi di transazioni 10 volte inferiori a quanto fossero fino ad oggi. Se prima la fee media di transazione era di 3 cents, ora stiamo parlando di 0.00001 per una transazione regolare e di 0.0001 per una transazione detta “InstantSend”

Con questo upgrade e 2.5 intervalli per ogni blocco, si tratta di un equivalente di 8mb di grandezza dei blocchi per una cripto moneta come Bitcoin con 10 minuti di intervallo per ogni blocco. Questo significa che, senza nessun miglioramento futuro, Dash è in grado di supportare un aumento di traffico del network 8 volte più grande del Bitcoin prima che iniziasse ad avere problemi di usabilità.

Il CEO di Dash, Ryan Taylor ha dichiarato:

dash cripto ceo

“ Siamo un network focalizzato sui pagamenti, e crediamo fortemente che mantenere costi di transazione bassi rappresenti un requisito essenziale per mantenere un Network in salute”  Ed Ancora “ Dash sta silenziosamente diventando un Network come Bitcoin un tempo promise di diventare “

Esattamente, Bitcoin promise di diventare un network veloce e poco costoso per i suoi users. Bitcoin Cash lo promette ora. Ma Dash sembra essere pronto per la sfida e prima delle altre criptovalute!

Vuoi investire nelle criptovalute e prima degli altri? Clicca qui e inizia a fare trading online!

Archiviato in:News Contrassegnato con: bitcoin, bitcoin cash, criptovalute, dash, dash critpovaluta

Bitcoin e Bitcoin Cash in un weekend di fuoco

14 Novembre 2017 di admin

Il Bitcoin Cash sembra aver superato con successo un upgrade del software e la cosidetta “Hard Fork” al ritorno dal fine settimana; il tutto a seguito di un weekend di fuoco, dove il BTH stesso si è posizionato, con forza, al secondo posto per Valore di mercato cripto totale e sotto il Bitcoin, spodestando, per qualche minuto, l’Ethereum di Vitalik Buterin.

criptovaluta del momento

Il Bitcoin Cash ha raggiunto, per pochi minuti, il prezzo di 2132 EUR, record storico per la criptovaluta, generata dalla discussa fork dal Bitcoin, per poi scendere e salire, con un prezzo, al momento della stesura di questo articolo, di 1132 Euro e un 10% di crescita nelle ultime 24 ore. Ma si è trattato di una pura speculazione chiamata “Pump & Dump” , salita e discesa, a beneficio di chi l’ha manovrata per guadagnare soldi con le criptovalute e dalla differenza del prezzo di mercato.

Vuoi approfittare dei mercati finanziari e guadagnare sfruttando la speculazione esistente nelle criptovalute?  Clicca qui per fare trading online con Plus500 e massimizzare i tuoi ritorni finanziari nel mondo delle cripto monete.

Detto questo, sembra proprio che il Bitcoin Cash sia l’unica possibile alternativa al Bitcoin, così continuano a “gridare” i Tre Moschettieri delle Monete Virtuali:

Roger Ver, uno dei primi investitori nel bitcoin, Calvin Ayre multi billionare e Craig Wright, presunto creatore del Bitcoin con il NickName “ Satoshi Nakamoto “.

bitcoin cash cripto moneta

Loro sono convinti che il Bitcoin Cash sia la vera moneta virtuale da dover adottare come metodo di pagamento digitale e il vero Bitcoin. Perchè, sempre secondo loro, il Bitcoin si sarebbe allontanato dalla “Vision” del suo creatore  (Dr Craig Wright?)

Fatti alla mano il bitcoin resta ancora la criptovaluta più tradata del momento, con maggiore market cap e con il prezzo più alto del mercato, oltre che la più famosa.

Nonostante questo si parla con insistenza di un flip che potrebbe avvenire, dove BTH prenderebbe il posto di BTC, ma i fatti dimostrano il contrario, al momento.

Anzi, esistono documenti e istruzioni per boicottare il Bitcoin in maniera illecita con attacchi spam per alzare i costi e rallentare le transazioni del bitcoin stesso e sminuire il suo valore e immagine nel mercato.

Clicca qui per fare trading online e investire nel Bitcoin

 

A favore del Bitcoin Cash, con questo ultimo updgrade e fork, è fondamentale ricordare che la maggioranza dei nodi del network blockchain (82%) sono passati ora al nuovo software, il quale permetterà di avere delle regole di retribuzioni molto attrattive per i minatori di criptovalute.

Fino ad ora i minatori stanno passando da Bitcoin a Bitcoin cash e scelgono dove minare in base al guadagno. I blocchi del Bitcoin Cash sono difficili da minare ogni 600 secondi, con l’upgrade la difficoltà dovrebbe scendere a favore dell’ incasso. Allo stesso tempo, restano problemi legati a questo upgrade:  le nuove regole prevengono constantemente conferme veloci per gli utenti, e cambiano l’agenda di emissione della moneta virtuale.

Staremo a vedere chi vincerà la Guerra delle CriptoMonete tra Bitcoin e Bitcoin Cash, sempre in allerta, perchè altre CriptoValute sembrano salire di valore e potrebbero rappresentare una minaccia per la TOP5 Crypto Currencies Market Cap del momento.

Vuoi approfittare delle salite e discese del mercato cripto?  Clicca qui e massimizza i tuoi ritorni finanziari nel mondo delle cripto monete.

cripto valute lista

 

 

 

 

 

Archiviato in:News Contrassegnato con: bitcoin, bitcoincash, criptovalute, moneta virtuale

Ibl Banca andrà in Borsa a novembre

4 Novembre 2015 di admin

Il gruppo, specializzato in piccoli prestiti a dipendenti e pensionati attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è arrivato a un punto di svolta, un’occasione ghiotta per coloro che giocano in Borsa.

Secondo Mario Giordano, amministratore delegato e uno dei principali azionisti di Ibl Banca, presto partirà il road show di presentazione dell’offerta pubblica delle azioni, con varie tappe: Milano, Londra, New York, Boston, Francoforte, Parigi infine la Svizzera».

Si prevede che a novembre avvenga la quotazione in Borsa di Ibl Banca. Nei prossimi giorni arriverà il via libera di Consob al prospetto informativo. Il gruppo, specializzato in piccoli prestiti a dipendenti e pensionati attraverso la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è arrivato a un punto di svolta, secondo Mario Giordano, amministratore delegato e uno dei principali azionisti di Ibl Banca.

C’è una ripartenza non solo dei mutui, ma anche dei piccoli prestiti. Cambiano anche le motivazioni sulla richiesta di un finanziamento. Il fatto che fin o a poco tempo fa venivano chiesti finanziamenti per aiutare il figlio disoccupato o per pagare gli studi ai nipoti e oggi in molti richiedono credito per acquistare auto, mobili, elettrodomestici o per ristrutturare casa, sta ad indicare che c’è una ripresa dei consumi. Sembra perciò che qualcosa si stia muovendo. Andranno in Borsa almeno il 35% del capitale, più la greenshoe, l’opzione di acquisto di azioni riservata alle banche collocatrici. Come soci principali resteranno la società Deltasei e la famiglia d’Amelio con la holding Sant’Anna. Insieme sigleranno un patto di sindacato per controllare una quota di poco superiore al 60%.

Con l’ingresso in Borsa si ha così l’opportunità per crescere, rafforzare il patrimonio. Il gruppo ha una storia lunga oltre 80 anni, è nato nel 1927 e ora si apre un nuovo ciclo. Se ci dovesse essere un’offerta dall’estero, l’idea son sarebbe male, ma sarà valutata nell’interesse di tutti gli azionisti. Però non c’è l’intenzione di cedere il gruppo, ma continuare a crescere valutando anche possibili acquisizioni. Per esempio società specialiste nella cessione del quinto, controllate da banche che hanno già stock di credito e possano garantire una buona distribuzione del servizio.

Ibl è già al primo posto nella cessione del quinto, secondo la classifica di Assofin, con una quota di mercato del 13%. Ma si prevede di prendere un’altra fetta di mercato pari al 5-6%, attraverso acquisizioni o beneficiando del riassetto dei concorrenti. Ci sono stati operatori che hanno tenuto comportamenti poco trasparenti con i loro clienti e in alcuni casi hanno rasentato la truffa. La riforma di Banca d’Italia va considerata anche come una operazione di pulizia. Con le nuove regole Bankitalia vuole fare selezione ed eliminare gli operatori non conformi e quelli che usano comportamenti aggressivi con i clienti. Un errore è stato fatto anche da molte banche che offrivano la cessione del quinto dello stipendio ma appaltando questo servizio a soggetti terzi poco trasparenti col risultato che poi non controllavano più l’attività di prestito e riscossione dei crediti. Sono stati fatti accordi con Banche quali Barclays, il Credito Valtellinese e la Banca del Fucino e nei prossimi mesi si potrebbero siglare intese con altre 2-3 banche.

I primi sei mesi del 2015 sono stati chiusi con un utile netto di 30,1 milioni, in crescita del 3% rispetto a un anno fa. La raccolta da clientela è stata circa 1,3 miliardi, in linea con l’anno scorso. E’ cresciuta anche la raccolta della banca online: 17mila clienti con depositi in media di circa 70 mila euro.
Nel 2009 sono stati comprati 31 negozi finanziari. Sono partiti con 40 dipendenti oggi sono a quota 500, con 18 filiali in tutta Italia.

Archiviato in:News Contrassegnato con: Borsa, IBL

Poste in borsa – Il debutto a piazza a Piazza Affari

30 Ottobre 2015 di admin

Il Tesoro incasserà quasi 3,4 miliardi di euro, destinati alla riduzione del debito. E’ una delle più importanti quotazioni dell’anno. Il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha aggiunto che è un’operazione che conferma la fiducia dei mercati nel Paese. Dimostra che l’Italia ha forti capacità manageriali e imprenditoriali. Adesso avanti con Enav ed Fs”. Il debutto in Borsa è atteso per il 27 ottobre.

Padoan: “Le risorse andranno a riduzione del debito. I mercati hanno fiducia nell’Italia, adesso avanti con la privatizzazione di Fs ed Enav”. Orfini (Pd): “Meglio spenderli per investimenti”. Caio: “Siamo molto soddisfatti”. Il 27 ottobre il debutto a Piazza Affari.

Il Ministro afferma di avere delle perplessità sulla destinazione delle risorse. Egli sostiene “abbiamo un debito pubblico di circa duemila miliardi e tre miliardi di riduzione una tantum sono una goccia nel mare, uno spreco”. Orfini ritiene che sarebbe meglio che fossero destinati agli investimenti.

Con questo prezzo la capitalizzazione di Poste ammonta a 8,8 miliardi
, mentre la domanda di titoli si è attestata a 3,3 volte l’offerta globale considerando tutto il range ristretto di 6,5-6,75 euro indicato dal consorzio dei collocatori. Il collocamento istituzionale, che riguarda 317,1 milioni di titoli pari al 70% del totale, è stato coperto 3,6 volte mentre la parte rivolta al pubblico indistinto (135,9 milioni di azioni) ha ricevuto un ammontare di ordini pari a 2,85 volte.

Come emerso nel corso del collocamento, le prenotazioni sono arrivate da investitori istituzionali italiani e esteri di alta qualità comprendenti anche fondi sovrani e grandi gestori internazionali. Prima dell’avvio dell’operazione, il ministero aveva annunciato l’intenzione di perseguire una politica dei dividendi nel prossimo biennio, 2015-16, pari ad “almeno l’80%” dell’utile netto consolidato: sulla base delle stime degli analisti e del probabile prezzo di collocamento, il dividend yield supererebbe il 4,5%.

L’amministratore delegato di Poste si è dimostrato molto soddisfatto. Francesco Caio ha affermato che il prezzo lo fa il mercato e il mercato ha sempre ragione. “Abbiamo fatto un bel lavoro, siamo molto contenti perché abbiamo portato l’Italia in giro per il mondo”. Gli investitori istituzionali che hanno aderito all’offerta di Poste italiane “sono di altissima qualità sia per tipologia che per provenienza geografica” ha poi aggiunto il direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via, mentre il capo delle segreteria tecnica Fabrizio Pagani ha detto: “Abbiamo tutta la tipologia di investitori”.

“Uno degli aspetti più interessanti di questa operazione è stato il gioco di squadra dell’intero sistema paese, dalle varie autorità coinvolte fino all’azionista e, ovviamente, alla società. E questo è stato suggellato dal forte apprezzamento da parte degli investitori sia italiani che internazionali che si sono dimostrati fin da subito entusiasti del management e della proposta di investimento. È stato un onore e un piacere aver potuto accompagnare la società lungo tutto questo percorso che, ne sono convinto, sarà storico per l’Italia”. E’ quanto ha commentato Luigi Labbate, responsabile equity advisory per l’Italia di Rothschild, advisor di Poste nel processo di privatizzazione.

Archiviato in:News Contrassegnato con: Poste

I colossi dell’alta tecnologia americana battono le attese di bilancio

30 Ottobre 2015 di admin

Utili oltre le attese per tre big americane dell’hitech, Alphabet, la holding a cui fa capo Google, chiude il terzo trimestre con un utile netto e ricavi in aumento, annunciando allo stesso tempo un piano di riacquisto di azioni proprie da 5,1 miliardi di dollari. Amazon torna a sorpresa in nero, mentre l’utile di Microsoft balza grazie al cloud.

I colossi più innovativi dell’alta tecnologia americana dimostrano che le loro performance sono oggi a prova degli affanni dell’economia globale. Alphabet – la ex Google – Amazon e Microsoft hanno tutte e tre battuto nettamente le attese di bilancio, mettendo in evidenza una crescita e una redditività capace di sostenere le loro valutazioni in Borsa.

Alphabet, forte dell’espansione delle ricerche online via smartphone, ha guadagnato nel dopo mercato il 9%, spingendo le azioni al nuovo record assoluto di 745,75 dollari. Amazon, facendo leva sulla continua espansione dei suoi servizi Internet per riportare a sorpresa utili anzichè perdite, si e’ impennata dell’11% a 623 dollari. Microsoft è balzata del 7% oltre quota 50 dollari sull’onda della diffusione di window 10 e dei suoi successori nel cloud per le aziende.

Alphabet, che vanta una cassaforte con 73 miliardi di dollari di liquidità, ha anche stupito positivamente gli investitori con un piano di riacquisto di azioni proprie da 5,1 miliardi che ha ulteriormente sostenuto le quotazioni. Da gennaio la società comincerà a riportare risultati separati per la divisione “core” raggruppate sotto il marchio Google – motore di ricerca, YouTube e Android – e per le attivita’ piu’ rischiose e meno redditizie che guardano al futuro.

La maggior trasparenza finanziaria in questo modo sposata dal gruppo, ragione della creazione a luglio della nuova holding Alphabet di cui Google è adesso una controllata, e’ stata ad oggi premiata da un rialzo di oltre il 25% dei titoli, abbastanza per una capitalizzazione di mercato che sfiora i 500 miliardi. I profitti trimestrali sono stati di 3,98 miliardi, in rialzo del 45%, pari a 5,73 dollari per azione e a 7,35 quando depurati da alcuni oneri. Gli analisti avevano previsto 7,20. Il fatturato e’ salito del 13% a 18,68 miliardi. Esclusi i pagamenti a società terze per il traffico Internet che le inviano, il giro d’affari è stato di 15,1 miliardi contro i 15,04 attesi. Se poi si escludono gli effetti delle tensioni valutarie le entrate sono lievitate del 21 per cento. La raccolta pubblicitaria online che domina, compreso il segmento mobile, è aumentata ancora: i click pagati sono saliti del 35% e anche considerando un calo nei prezzi medi del 16%.

Amazon sorprende tornando in nero. E i titoli volano nelle contrattazioni after hour, dove arrivano ai massimi storici. L’utile netto si e’ attestato a 79 milioni di dollari a fronte del rosso record dello scorso anno con il flop dello smartphone Fire, che ha costretto Amazon a 170 milioni di dollari di svalutazioni. I ricavi salgono del 23% a 25,4 miliardi di dollari, al di sopra dei 24,9 miliardi di dollari attesi. Per il trimestre in corso Amazon prevede ricavi 33,5-36,75 miliardi di dollari.

La rinvigorita vecchia Microsoft, infine, non ha tradito. L’azienda di Redmond, nel suo primo trimestre fiscale, ha riportato profitti per 4,62 miliardi di dollari, in rialzo dai 4,54 miliardi di un anno prima. Gli utili depurati di alcune voci straordinarie sono stati pari a 67 centesimi per azione contro i 59 centesimi pronosticati dagli analisti. Il giro d’affari e’ stato di 21,7 miliardi, in calo del 12% ma a sua volta migliore dei 21,03 miliardi attesi.

Archiviato in:News Contrassegnato con: Alphabet, Amazon, Borsa, Microsoft, Wall Street

Energica Motor quotata presto in Borsa

29 Ottobre 2015 di admin

L’azienda modenese ha l’obiettivo di porsi come brand leader nel settore delle moto elettriche di alto livello.

L’azienda modenese Energica Motor punta a Piazza Affari ed è destinata a entrare nella realtà borsistica milanese in tempi brevi. E’ un passo importante per la casa costruttrice modenese che ha deciso di compiere un passo decisivo per la ricerca di capitali che consentiranno lo sviluppo del business su scala globale. Energica Motor Company è una società del gruppo modenese Crp e si trasformerà da srl in Società per azioni; punterà sempre sul proprio know how che deriva da Crp, l’azienda da cui è sorta la stessa Energica. La superbike ecologica è stata ideata e prodotta dal Gruppo Crp e costa 18mila euro. Un passo decisivo che dimostra che i sacrifici vengono ripagati.

Attraverso l’Ipo – l’offerta di acquisto – sul segmento Aim Italia, il mercato di Borsa Italiana che è dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita, Energica Motor Company ha l’obiettivo di raccogliere i capitali necessari per accelerare il processo industriale su larga scala: produce superbike elettriche, un tocco di modernità e rispetto per l’ambiente.

L’azienda modenese guidata dai fratelli Livia e Franco Cevolini ha scelto Giancarlo Minardi come consigliere indipendente
, fondatore ed ex amministratore delegato del team Minardi di Formula Uno, oggi rinominato “Scuderia Toro Rosso” da Red Bull energy drink, proprietario dal 2006. Minardi ha seguito molti piloti, passati poi ad altre scuderie sportive e in altri campionati. Giancarlo Fisichella, Fernando Alonso, Mark Webber e Jarno Trulli hanno avuto il loro debutto in Formula Uno proprio con il team “Minardi1”.

«Energica motor company è un’azienda nuova in un mercato molto competitivo – ha dichiarato Livia Cevolini, amministratore delegato della società – Siamo consapevoli che la sfida sarà dura, ma siamo anche convinti che i clienti sono ora più che mai informati e competenti sul prodotto. In tre anni saremo leader del nostro mercato. Ad un solo un mese dall’omologazione abbiamo già venduto 10 moto». Energica Motor Company è nata con l’obiettivo di creare moto elettriche ad elevate prestazioni. Negli ultimi 6 anni Energica Motor Company è stata in grado di progettare e sviluppare internamente moto elettriche ad elevate prestazioni, grazie al know-how del Gruppo CRP. Oggi, dopo numerosi test ed omologazioni, le moto Energica sono in vendita in tutto il mondo ed è una grande soddiafazione per l’economia italiana. Una volta tanto una nota positiva per la nostra economia. L’azienda ha l’obiettivo di porsi come brand leader nel settore delle moto elettriche di alto livello. Una scelta che non si presenta certamente facile, anzi coraggiosa da parte dei fratelli Cevolini se si considera quanto le piccole e medie imprese italiane siano scarsamente abituate ai settori finanziari, a differenza di quanto accade, per esempio, negli Stati Uniti.

Si prevede che Energica presenti entro fine anno la propria offerta pubblica per potere poi ottenere la quotazione borsistica.

Archiviato in:News Contrassegnato con: Energica Motor, Piazza Affari

  • Vai alla pagina 1
  • Vai alla pagina 2
  • Vai alla pagina successiva »

Barra laterale primaria

Dati Borsa Live

Articoli recenti

  • 3 Azioni da comprare a Maggio 2021
  • Coinbase: ecco il nostro parere sull’Exchange criptovalute
  • eToro: ecco cosa pensiamo della nota piattaforma di trading
  • CME e la rivoluzione dei Bitcoin Futures
  • Upgrade di Sistema per la Criptovaluta Dash

Copyright © 2023 · Genesis Sample su Genesis Framework · WordPress · Accedi